mercoledì 4 luglio 2012

Riflessioni sui terremoti

Riflessioni sui terremoti.sicilia una mappa (prelevata da internet ) con tutte le zone sismiche siciliane.
Non ho scritto certamente io, ma ho appreso...molto dall'encicopedia virtuale (che riporto testualmente) e altro da vecchi forum.è facile notare le tristi somiglianze di quello che è con quello che fu.L'uomo non impara, o se lo fa, dimentica col passare degli anni.In fondo cosa siamo ni di fronte all'immensa forza della natura ?
ll terremoto di Messina, spesso citato anche come terremoto di Messina e Reggio del 1908 o terremoto calabro-siculo del 1908, è considerato uno degli eventi più catastrofici del ventesimo secolo. Erano le  5:21 del 28 dicembre 1908 quando  in 37 "interminabili" secondi  si riscrisse la storia della città di Messina  e di Reggio Calabria.Gli strumenti dell'epoca non consentirono di avere dati precisi: quella notte, i Sismografi registrarono il verificarsi di un terremoto di grande magnitudo. Il sisma è inquadrabile settorialmente in
 una zona probabilmente ubicata in Italia. Nessuna ulteriore informazione disponibile, solo le tracce marcate dai pennini sui tabulati degli osservatori sismici che gli studiosi cominciarono velocemente ad analizzare ed interpretare. I telegrafi cominciarono a ticchettare in attesa di ottenere e scambiare notizie. Così, prima di
ottenere una qualsivoglia comunicazione ufficiale molte nazioni del mondo e l’Italia stessa, furono informate attraverso la strumentazione scientifica del terremoto del 1908 che devastò Messina e Reggio Calabria. I sismografi misero in evidenza solo la grande intensità delle scosse senza consentire però agli specialisti di individuare con altrettanta certezza la specifica localizzazione e solo di immaginare, ovviamente, i possibili danni provocati da un sisma di quella intensità. Gli addetti all’ osservatorio Ximeniano osservarono:    « Stamani alle 5:21 negli strumenti dell'Osservatorio è incominciata una impressionante, straordinaria registrazione: “Le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 cm . Da qualche parte sta succedendo qualcosa di grave. »Alle ore 5,21 del 28 dicembre 1908, lunedì, ancora al buio e con gran parte della popolazione ancora a dormire, un sisma (uno dei più potenti
della storia italiana), che raggiunse i 7,1 gradi della   scala Richter (considerata dati i danni 11-12 gradi della Scala Mrercalli), seguito da un Maremoto, sconvolse le coste calabro-sicule con scosse devastanti.
Messina vide crollare il 90% degli edifici, e fu praticamente rasa al suolo. Gravissimi i danni riportati da Reggio Calabria e da molteplici altri centri abitati del circondario. Sconvolte le vie di comunicazione
stradali e ferroviarie nonché le linee telegrafiche e telefoniche. L’illuminazione stradale e cittadina venne di colpo a mancare a Messina, Reggio calabria,Villa San Giovanni, e Palmi, a causa dei guasti che si produssero nei cavi dell’energia elettrica e della rottura dei tubi del Gas.  La relazione al Senato del Regno – datata 1909 – sul terremoto di Messina è agghiacciante: «Un attimo della potenza degli elementi ha
flagellato due nobilissime province – nobilissime e care – abbattendo molti secoli di opere e di civiltà. Non è soltanto una sventura della gente italiana; è una sventura della umanità, sicché il grido pietoso scoppiava al di qua e al di là delle Alpi e dei mari, fondendo e confondendo, in una gara di sacrificio e di fratellanza, ogni persona, ogni classe, ogni nazionalità. È la pietà dei vivi che tenta la rivincita dell’umanità sulle violenze della terra. Forse non è ancor completo, nei nostri intelletti, il terribile quadro, né preciso il concetto della grande sventura, né ancor siamo in grado di misurare le proporzioni dell’abisso, dal cui fondo spaventoso vogliamo risorgere. Sappiamo che il danno è immenso, e che grandi e immediate provvidenze sono necessarie>>,
Giovanni Pascoli, che fu docente universitario a Messina e frequentava spesso Reggio essendo amico di Diego Vitrioli scrisse:

        
        << Q   dove tutto è distrutto, rimane la poesia >>

           
           
       
 I siciliani ed i calabresi vennero immediatamente soccorsi da navi russe ed inglesi di passaggio, mentre gli aiuti italiani arrivarono, con stupore della stampa, solo dopo una settimana. Tra le prime squadre di
soccorso che giunsero a Reggio vi fu quella proveniente da Cosenza guidata dall’esponente socialista Pietro Mancini che dichiarò:  « Ledescrizioni dei giornali di Reggio e dintorni sono al di sotto del vero. Nessuna parola, la più esagerata, può darvene  l’idea. Bisogna avere visto. Immaginate tutto ciò che vi  può essere di più triste, di più desolante.  Immaginate una città abbattuta totalmente, degli inebetiti   per le vie, dei cadaveri in putrefazione ad ogni angolo di  via, e voi avrete un’idea approssimativa di che cos’è Reggio, la bella città che fu. E ancora i giornali scrissero: « Oramai  non v’è dubbio che, se a Reggio fossero giunti pronti i             soccorsi, a quest’ora non si sarebbero dovute deplorare tante vittime. »
           
 « Si  è assodato che Reggio rimase per due giorni in quasi completo abbandono. I primi ad accorrere il giorno 28 in suo soccorso vennero a piedi da Lazzaro – insieme al generale Mazzitelli ed a poche centinaia di soldati: furono i dottori  Annetta e Bellizzi in unione ai componenti la squadra agricola operaia di Cirò, forte di 150 uomini accompagnati dall’avv.  Berardelli di Cosenza. Questa squadra ebbe contegno mirabile e        diede aiuto alle migliaia di feriti giacenti presso la stazione.             Gli stessi operai provvidero allo sgombero della linea ferroviaria   favorendo la riattivazione delle comunicazioni ferroviarie. Appena  giunti furocircondati da una turba di affamati ed il pane da  essi portato veniva loro strappato letteralmente dalle mani. Sicché essi dovettero patire la fame fino al giorno 30 quando cominciò l’arrivo delle navi. »
 Non mancarono comunque polemiche. Alcune testate giornalistiche, criticando i provvedimenti finanziari adottati ed in particolare l’inasprimento delle tasse, accusarono il governo di aver speso molto e destinato male i fondi raccolti in occasione dei terremoti degli anni precedenti senza peraltro portare benefici alle popolazioni danneggiate. Altri giornali, tra cui Il Tempo, attribuirono poi ai Comandi militari gravi colpe:
parziale incapacità nella gestione degli interventi di soccorso, confusione burocratica e ritardi nella distribuzione locale delle risorse, inefficienza e ritardi anche nelle azioni di recupero e riconoscimento delle salme. Ulteriori attacchi furono portati contro la Marina italiana in quanto giudicata meno sollecita e pronta ad affrontare gli eventi rispetto alla capacità ed alla funzionalità dimostrata dalle squadre navali straniere, facendo in ciò esplicito riferimento a quelle russa, inglese, francese e tedesca. Il Giornale di Sicilia lamentò anche manchevolezze nella distribuzione di viveri e di generi di conforto nonché difficoltà procedurali nell’erogazione degli aiuti.Peravviarmi a una conclusione; una precisazione occorre sulle scale dei terremoti: La scala Mercalli è una scala che misura gli effetti di un terremoto sulle persone o sulle cose. Deriva dal nome di Giuseppe Mercalli, sismologo e vulcanologo famoso in tutto il mondo, che nel 1902 espose alla comunità scientifica la sua prima scala formata però da 10 gradi. Successivamente due sismologi americani (Wood e Neumann) modificarono la scala Mercalli aggiungendo 2 gradi.A differenza del metodo di valutazione tradizionale, la Scala Mercalli, che come già detto valuta l'intensità del sisma basandosi sui danni
generati dal terremoto e su valutazioni soggettive, la magnitudo Richter tende a misurare l'energia sprigionata dal fenomeno sismico su base puramente strumentale. E' chiaro quindi che il terremoto si misura in
Richter, i danni , invece, in Mercalli.Andando avanti : chi abita nella Messina Tirrenica o zone limitrofe sa bene di essere in territorio ad ALTO rischio sismico. Le isole Eolie sono di natura vulcanica , prova ne è quello  che è successo al Stromboli , mi pare nel 2003, il maremoto che ha fatto temere il peggio (tant'è che a Messina c'erano ancorate 2 navi della Marina piene di BARE ). Infatti si è pensato a un semplice preavviso di una catastrofe ben piu' grave.Il vulcano sottomarino di Panarea, che si collega fino all'ETNA e pian piano questo collegamento Taglia lo stretto I Messina fino a collegarsi con il Vesuvio sono solo MOSTRI A RIPOSO.Insomma, se consideriamo il ciclo vitale dell'uomo singolo, non fa nulla...ma in realtà il nostro popolo, da secoli, sta seduto col culo su una bomba ad orologeria. Nulla può l'uomo contro la Natura che si ribella. Puoi tranquillamente fare un ospedale sui “cuscinetti” ma se ti si apre una voragine sotto ?E'improbabilissimo, ma puoi forse affermare che sia impossibile ? E' qui che la scienza diventa fede e 'uomo si inchina a un semplice “che Dio ce la mandi buona”. Quello avvenuto in Abruzzo è stato solo un REMAKE di quello avvenuto a Messina e Reggio nel 1908, e questo rende la cosa ancora piu' grave, infatti sta a significare che nulla è cambiato negli ultimi 100 anni.L'unica cosa che posso dire è che I mezzi moderni hano dato piu' celerità negli aiuti. Ho sentito dire che è nato un “pool antimafia per gli appalti della ricostruzione”  ciò cosa significherà ?? Ve lo dico io...che prima per prendere il lavoro bisognava avere amici delinquentie adesso ci vorranno gli amici nel pool antimafia.Il controllo è  uguale al potere , Il potere limita la libertà , quindi libertà per pochi ma non per tutti. Cambiano I “pupi” ma la solfa non cambia.Dal mio punto di vista
non occorre un pool...occorrono GARE PUBBLICHE fatte alla luce del giorno e davanti agli occhi degli italiani . Paghiamo I politici, paghiamo le istituzioni, paghiamo il ministero di Grazia e Giustizia , paghiamo Carabinieri, polizia  Finanza...e siccome TUTTA QUESTA GENTE si prende lo stipendio...noi abbiamo bisogno di organi aggiuntivi. La verità è che bisognerebbe POTENZIARE e distribuire le organizzazioni già
 esistenti e non INVENTARE altri istituti che stanno lentamente dissanguando l'italia e gli italiani. Non mi sento di scrivere nulla sul terremoto in Abruzzo. La gente è appena morta, molte persone hanno
perso I loro beni e le loro case...giudicate voi e pensate... 1908 -2009 E NON E' CAMBIATO NULLA !!!

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