mercoledì 4 luglio 2012

Da poco mi è stata data la possibilità, da parte dell'autrice, Francesca Romeo, di apprezzare questo libro di poesie.una piccola premessa sull'autrice che conosco fin dalla mia piu' tenera infanzia (dato che eravamo compagni di classe già alle elementari).Francesca Romeo è dottoressa in filosofia e da anni si muove come collaboratrice per la "gazzetta del sud" , ha collaborato con "la voce del Longano" on -line , ha collaborato con il mensile "comunità".Sicuramente muove i suoi passi da una cultura classica in lei ben radicata fin dai tempi del liceo.Una poesia in versi liberi molto bella: ricorrente è ,non solo nella copertina, la figura Shakespeariana di Ofelia, amante delusa e tragicamente morta per imperizia e cattiva sorte. Forse non solo una poesia di cultura , ma una poesia ricca di drammi intensi e personali, trasfigurati i versi letterari forbiti e precisi che altro non rappresentano che la rinascita della poetessa stessa.forse un impressione mia sbagliata di un mondo che conosco poco...o semplicemente un giardino , annegato di pensieri e di cultura che ha portato alla creazione di alcuni splendidi versi. Una delle poesie che mi ha colpito per la sua semplicità e per quello che riesce a trasmettere è  "La rosa" le altre sono  anche molto belle ma molte,  sicuramente, molto piu' difficili da comprendere.Non bastano le note per colmare tutti i riferimenti e le allusioni che avvinghiano la poesia di Francesca. Io stesso ho notato , ma non compreso a fondo, riferimenti a tutta la letteratura italiana  ed oltre ... dall' odissea di  Ulisse fino a Giovanni Verga oltre a tutti i riferimenti filosofici abilmente nascosti nelle frasi.Non a caso , Melo Freni, la definisce come una poesia che si rivolge a un pubblico particolare, solo a quello che ne possiede gli elementi per capirla a pieno... e forse, io stesso non sono riuscito ad afferrarla a fondo , dato che da molti anni , la mia cultura da classica è purtroppo passata a giuridica.Cio' nonostante sono riuscito ad apprezzare i versi e incuriosito ho cercato e colmato alcune delle lacune letterarie che avevo.Insomma una poesia bella, difficile ma non impossibile.  Melo Freni ha paragonato la poesia di Francesca a quella di Pound o Eliot e vi assicuro che non è un paragone da poco . Io dal basso della mia lettura, da uomo "popolare"  con estrema umiltà posso affermare di aver imparato molto dalla poesia di Francesca e grazie a lei ho rispolverato un po di vecchia e buona cultura. giunto alla fine dei versi...posso affermare senza ombra di dubbio...che quel giardino un anima ce l' ha !!!!Per chunque fosse interessato al libro :l’opera  prima di Francesca Romeo, Il giardino senz’anima, è  pubblicato  dalla casa editrice calabrese “La città del Sole”.


Nessun commento:

Posta un commento