A causa di una ricerca fatta per un amico mi ritrovo con qualche notizia
sul MITO di CHIRONE e dei CENTAURI. Spero che a qualcuno di voi possa interessare.Chirone era per i greci ceirwn. La radice del nome è ceir, la mano.Secondo la mitologia Cronos, ovvero Saturno, si innamorò follemente della ninfa Filira. Sua moglie Rea lo colse sul fatto e Cronos, trasformatosi in uno stallone, fuggì. Da questa unione nacque il centauro Keiron, ovvero Chirone, uomo nella parte superiore del corpo e cavallo in quella inferiore. Respinto dalla madre, una volta adulto Chirone si ritirò in una grotta sul Monte Pelion in Tessaglia, dove insegnava ai giovani eroi le arti marziali, la medicina, la musica, l’astronomia. era amicissimo degli uomini, saggio e benevolo.I suoi alunni più celebri furono Achille e Asclepio, ovvero Esculapio, rispettivamente l’eroe e il medico per eccellenza e Giasone (ovvero Ercole). Si narra che Apollo stesso fu suo allievo. Tuttavia i centauri erano creature rozze, soprattutto sotto l'influenza dell'alcool, e facilmente si facevano coinvolgere in liti e risse selvagge. Durante il Masacro dei centauri operato da Ercole una delle frecce intinte di veleno penetrò nella coscia di Chirone(Durante il massacro dei Centauri operato da Ercole, Chirone era a fianco dell'eroe, fu ferito da questo accidentalmente). Tale freccia era intinta del sangue dell’Idra di Lerna e questo gli procurò interminabili sofferenze , essendo immortale continuò a vivere con questa terribile ferita insanabile. succo della storia è che, sebbene Chirone fosse un magnifico guaritore, non riusciva a guarire la sua ferita nonostante i suoi ripetuti tentativi. Questa è la base del mito del guaritore ferito e della frase "Medico, cura te stessoOgni giorno, prima di prendersi cura dei suoi allievi, egli era costretto a prendersi cura di sé e della propria ferita per poter poi essere efficiente e presente al suo ruolo. Quando arrivò il momento della punizione di Prometeo, mandato a morte per aver rubato il fuoco agli Dei donandolo all’umanità, Chirone chiese a Zeus di poter prendere il suo posto, sacrificando la propria vita in cambio di quella di Prometeo. Il sacrificio della sua immortalità liberò Chirone dal tormento della ferita: Zeus, ovvero Giove, sovrano degli Dei, preso da un atto di compassione per il suo gesto generoso, anziché immolarlo lo trasformò nella costellazione del Sagittario. A Chirone si attribuivano molte buone fortune femminili, soprattutto con le ninfe: da due di esse, Naide e Cariclèa, ebbe dei figli, tra i quali merita d'essere ricordata Ociroe.CENTAURI Favolosi mostri, uomini fino all'ombelico e cavalli nel resto del corpo. Omero ed Esiodo ne parlano come di barbari abitatori dei monti, attaccabrighe, sensuali fino al midollo, senza freni nel godimento di donne e vino. Sulla loro nascita si raccontava la seguente leggenda. Issione, il primo assassino, ottenne, dopo lungo tempo, il perdono di Giove per il suo crimine, e in più Giove lo invitò alla mensa degli dèi. Ma Issione, confondendo evidentemente la magnanimità di Giove con una manifestazione di dabbenaggine, approffittò dell'occasione per fare proposte oscene a Giunone. Allora Giove, per metterlo alla prova, fece nascere una nuvola con le sembianze di Giunone. Issione sfogò le sue brame su quella nuvola che partorì il Centauro primigenio (ancora di figura umana per intero), che a sua volta si accoppiò con le puledre del monte Pelio, e da qui nacquero gli Ippocentauri (vedi anche Pindaro, 2a Pitica).In occasione delle nozze di Piritòo con Ippodamia i Centauri ebbero un'aspra lotta contro i Làpiti, perché uno dei Centauri, Eurizione, inebriato dal vino, tentò di rapire la sposa. Furono però sconfitti e costretti a rifugiarsi sul monte Pindo. Sconfitti, ma non domi perché la guerra con i Làpiti continuò ancora a lungo con alterne vicende.Sui Centauri dominava Chirone che, sebbene di aspetto Centauro anch'egli, era di tutt'altra estrazione e mentalità.Il nome di Centauri si interpreta normalmente come "coloro che traffiggono il toro con la lancia", ma a parte il fatto che nella loro storia non si trova alcuna allusione a tori, potrebbe trattarsi di un etimo italico equivalente a "centuria", cosa più plausibile perché di loro si parla sempre come di una moltitudine. Questa spiegazione è tanto più suggestiva in quanto anche i loro nemici, i Làpiti, anziché dalla parola greca lapizein (vantarsi), potrebbero derivare il loro nome pure da un etimo italico equivalente a lapicidae, cioè coloro che scheggiano le pietre (focaie). Resta solo da spiegare come mai due tribù italiche siano andate a finire in Tracia e Tessaglia.
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