giovedì 5 luglio 2012

Una calda domenica d’agosto


E’ una domenica come tante altre, mi sono svegliato da poco sono le 11 del mattino e il caldo torrido mi tiene immobile sotto questa vecchia acacia che da anni mi rinfresca con la sua ombra.La gola è secca , il corpo sudato.Ancora con i postumi della solita sbornia sabatina urlo a quella santa donna di mia madre: << U CAFE’!!!!!>> anche lui caldo….gusto d’estate.Il vento mi accarezza la testa , alla ricerca di quel ciuffo che un paio di anni fa svolazzava allegramente sulla mia fronte (ora non piu’).Guardo la mia moto, impolverata dallo scirocco e che poco mi invita ad uscire, già immagino il caldo, il casco maledetto che mi impedisce la respirazione.Non ho neanche voglia di andare al mare, resto qui…immobile…sotto l’acacia , sotto quell’ombra che mi protegge da tutto.Sono lontani gli attimi di tristezza e di sconforto, è tutto bruciato…bruciato dal caldo sole d’agosto.Una mattina solitaria sotto un vecchio albero, un giardino che profuma della mia infanzia, anche se in realtà era il “giardino proibito” dato che  è pertinenza dei miei vicini.Se chiudo gli occhi riesco ancora a vedere mio padre che gira nella vegetazione alla ricerca di quel piccolo birbante che ero io , a mia nonna che mi inseguiva con “u pani stricatu ca pumadoru” all’urlo di “MANCIA GIOIA CHI TI FA RANNI” alla Zia Maria Pina che si ostina a piantare piantine nell’attesa che il marito torni dal suo lavoro di rappresentante ( U ziu Sabbaturi Messinese di nascita e con una fissa per il LAVORO)  .Basta poco per riportarmi alla realtà. Un colpo di vento piu’ forte passa come una spugna sui miei ricordi riportandomi al presente.E provo a ricordare ancora…e…ancora Finalmente  ricordo…quanto è bello il sole d’agosto…ciao papà ciao nonna.

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